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Il progetto si pone l’obiettivo di avviare un racconto diffuso che possa mettere in relazione la storia e gli spazi dell’azienda vinicola Caccia al Piano, attraverso una serie di interventi di artisti invitati a mettere in risalto, con le opere proposte e prodotte per l’occasione, il legame che si può instaurare tra i movimenti del cosmo e il processo di vinificazione.

Il percorso espositivo, che parte dalle vigne attraverso la barriccaia per arrivare alla torre panoramica, prende ispirazione dal ciclo vitale scandito dall’evoluzione della volta celeste, da cui tutto nasce e si genera, per svilupparsi all’interno di alcuni punti più intimi dell’azienda e condurre il visitatore a conoscere, vivere e approfondire il luogo in cui prende forma il processo produttivo. Così come la collaborazione tra uomo e natura risulta essere la genesi per una filiera sostenibile, in questa occasione il dialogo tra il luogo e le opere che richiamano il valore di questo rapporto, accompagna il visitatore all’interno di una narrazione doppia dove l’intervento visuale, sonoro e poetico fa da contraltare alla natura e la produzione derivante da essa, integrandosi completamente negli ambienti esterni ed interni del luogo, per diventare fonte d’ispirazione della futura vinificazione.

La sfera celeste, rappresentata dalle opere proposte, diventa simbolo e connubio perfetto tra realtà e immaginazione, all’interno del quale si posiziona il pianeta Terra raccontando, sotto una nuova ottica, la produzione vinicola nel suo moto di rotazione automatizzato, simile a quello del globo terrestre intorno al proprio asse.

Alice Ronchi

Proseguendo il percorso esterno lungo le vigne, motore del territorio bolgherese, svetta l’opera SOLE: un arco in ottone che figura come punto di arrivo e punto di inizio. La scultura, immaginata dall’artista come un varco di congiunzione tra il suolo terrestre e il cosmo, risplende incastonata tra i cipressi e le vigne come simbolo universale.

ANDERS HOLEN

Una serie di corpi scultorei sospesi trova la sua collocazione all’interno di uno spazio precedentemente occupato da barriques di rovere per dare forma a un sistema planetario autonomo dove l’elemento centrale in vetro, attraverso l’emanazione di una luce pulsante, rievoca il funzionamento del Sistema Solare trasposto in un universo parallelo.

RENATA DE BONIS

Percorrendo la torre in altezza, nel tentativo simbolico di raggiungere la volta celeste con i suoi satelliti, è disposta una serie di dipinti su tela che ambiscono ad essere più simili a dei ritratti della luna piuttosto che paesaggi in cui essa compare. Questa serie di opere, realizzate per Caccia al Piano, mira a riservare uno spazio di meditazione prima di raggiungere il punto più alto dell’azienda.

Ettore Favini

Sulla sommità della torre panoramica è posizionata l’opera di Ettore Favini dedicata alla Luna, satellite per eccellenza che regola le forze magnetiche ed i periodi biologici del pianeta Terra. L’opera, prodotta in esclusiva, è un omaggio al cosmo e a tutte le evoluzioni della natura scandite dalle fasi lunari.

MATTEO NASINI

Un’installazione ambientale capace di tradurre in una composizione musicale automatica il moto dei miliardi di stelle presenti nella Via Lattea, che transitano sopra di noi. Attraverso il linguaggio universale del suono, l’opera intende evidenziare l’isolamento del nostro pianeta dal resto della Galassia.